Il 19 marzo, festa di S.Giuseppe, è fissato il secondo congresso provinciale delle ACLI di Cremona presso Palazzo dell’Arte. Il primo congresso provinciale si era celebrato esattamente un anno prima. I lavoratori cristiani sono invitati a partecipare per conoscere appieno la natura del movimento aclista che si candida a diventare l’associazione che prepara i lavoratori alla vita sindacale. Il programma è molto denso e tocca i diversi settori d’intervento delle ACLI. Alle relazioni del presidente e del segretario seguono un aggiornamento sindacale e le votazioni; inoltre sono previsti la relazione sull’attività del Patronato e l’intervento di ACLI Terra. I candidati al nuovo Comitato provinciale sono 20, espressione di diverse categorie di lavoratori e professioni, alcuni sono impegnati nel sindacato allora ancora unitario, due sole sono le donne presenti: Lombardi Teresa e Villa Ida. La votazione premia la metà dei candidati, nessun esponente eletto proviene dal Casalasco. Nella breve nota che il presidente Giuseppe Foderaro invia alla sede centrale di Roma oltre ad elencare i nominativi degli eletti racconta della buona riuscita del congresso che ha visto la partecipazione di tanti delegati e ben 750 presenze; riferisce anche dell’entusiasmo suscitato dal saluto dell’on. Gronchi, di passaggio a Cremona per un comizio politico.
Come si può leggere nella relazione dedicata, l’attività del Patronato (che ha ottenuto a fine 1947 ufficiale riconoscimento da parte del Governo) risulta in forte incremento e si concentra sul patrocinio e la tutela dei diritti e degli interessi dei lavoratori; è brevemente descritta la struttura direttiva, operativa e tecnica del Patronato e si forniscono alcuni dati sulle attività svolte. Nel 1947 sono oltre 2200 le pratiche trattate; si sono ottenuti importanti risultati sul versante delle liquidazioni in denaro a favore di lavoratori, viene auspicato un impegno maggiore sui casi di infortunio e si sottolinea l’attenzione al fenomeno crescente dell’emigrazione di manodopera, in particolare quella verso l’Argentina. Si assume l’impegno di attrezzare nella sede provinciale un ambulatorio per le visite medico-legali entro la fine dell’anno; inoltre si ribadisce la necessità di regolarizzare l’esistenza e l’attività di vari segreteriati del popolo sparsi sul territorio (dichiarati nella relazione come “misteriosi”). Solo 19 si sono costituti formalmente comunicando alla sede provinciale la nomina del presidente, dei membri del comitato e dell’addetto sociale.
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